Toscana, 3 itinerari panoramici d’estate sull’Amiata

Andiamo alla scoperta del Monte Amiata, l'antico vulcano addormentato in Toscana, camminando tra storia, sapori, natura e antiche tradizioni

14 giugno 2024 - 8:30

Amiata, il vulcano addormentato nel cuore della Toscana

Nel meridione della Toscana, tra le province di Siena e Grosseto, si staglia sull’orizzonte la sagoma inconfondibile dell’Amiata, perfetta nella sua linearità geometrica di antico vulcano.

Antico ma ancora vivo e attivo, anche se non nelle forme “esplosive” e devastanti che siamo soliti attribuire ai vulcani.

Ph.: Gettyimages/Buffy1982

Questa montagna, straordinariamente suggestiva, a tratti misteriosa, è il cuore di un territorio ricco di magnifiche emergenze naturali, dove si sono sviluppate tradizioni e culture rurali che ancora oggi esprimono un profondo senso di appartenenza e amore per questa terra.

In bicicletta, a cavallo, ma soprattutto a piedi, si può scoprire un luogo dove il tempo scorre più lento, e permette di vivere emozioni e suggestioni difficili da incontrare altrove.

Il respiro del vulcano, i sapori della tradizione

Lo senti, quando il vento soffia dal vicino Mar Tirreno, il respiro del vulcano.

Nell’aria frizzante della mattina le narici percepiscono l’umore, asprigno e dolciastro, dello zolfo che emana da soffioni e putizze sparsi sulle pendici meridionali dell’Amiata, in particolare nella zona di Piancastagnaio.

Ph.: Gettyimages/federico cardaio

La sfiori, l’anima viva del vulcano, lasciandoti accarezzare le mani dalle acque tiepide delle sorgenti che sgorgano da questa terra, e hanno fatto la fortuna di paesi come Bagni S.Filippo e Bagno Vignoni, conosciuti fin dai tempi antichi, e frequentati da re e papi per le straordinarie qualità delle loro fonti termali.

La vedi.

Nelle grandiose distese di faggi e castagni che avvolgono il grande cono di pietra e nei colori delle ondulate praterie che lo circondano.

La gusti.

Negli aromi dei prodotti di una terra ricca e generosa.

Le fertilissime lave vulcaniche sono la culla ideale per vino, olio, ortaggi, frutta di grande valore, che hanno contribuito a sviluppare una cucina tradizionale molto varia, con punte di unicità anche nei prodotti caseari e nella salumeria.

Tra prati e boschi si muovono, in libertà, greggi di pecore e i leggendari maiali della varietà “cinta senese”.

Formaggi, prosciutti e salami dal gusto irripetibile raccontano, al palato, le suggestioni di questo vivere brado, in libertà dentro una natura ancora lontana dalle ansie metropolitane.

 

 Civiltà di pietra nella natura della montagna

Anche al viaggiatore più distratto, non può sfuggire la bellezza degli antichi borghi medioevali aggrappati alle falde senesi dell’Amiata.

Da ogni parte la si guardi, la rocca di Radicofani domina il paesaggio dove scorreva l’antica Via Cassia e, successivamente, uno dei tratti più affascinanti della Via Francigena.

Ph.: Gettyimages/Tinieder

La possente costruzione, è legata alle vicende duecentesche di Ghino di Tacco, citato nella Divina Commedia dantesca e dal Boccaccio.

Inutile descriverlo, bisogna viverlo il fascino di questa terra.

Curiosi di scoprire, oltre la bellezza esuberante del paesaggio e dei suoi borghi, anche i suoi segreti.

Capiterà, allora, anche di incontrare Fabio Gonnella, nella sua fumosa bottega di fabbro ad Abbadia S.Salvatore, capace di lavorare il ferro, con il suo maglio ad acqua vecchio di oltre quattro secoli, con la perizia e la bravura che possedevano gli antichi artigiani medioevali.

Saperi ormai alieni, più preziosi di qualsiasi tecnologia, che ancora vivono sulle falde di questo gigante di pietra.

Tre itinerari sul Monte Amiata

Alla scoperta di Radicofani

Due itinerari panoramici sul Monte Amiata

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