Pantelleria è uno speciale ecosistema nel cuore del Mediterraneo.
Un’isola vulcano che custodisce un patrimonio naturalistico unico per varietà e biodiversità, oggi protetto come Parco nazionale.
A metà strada tra la Sicilia e le coste nordafricane, la sua storia millenaria ha portato fino ai nostri giorni un caleidoscopio di colori e profumi.
Lungo i sentieri del Parco si può ripercorrere ed entrare in contatto con questa storia millenaria.
Nei 6500 ettari del parco, l’isola preserva una varietà di specie vegetali e di ecosistemi che è unica nel Mediterraneo.
La profumata macchia mediterranea
È presente la profumata macchia mediterranea, a partire dal livello del mare fino ai 250 metri di altitudine, anche nella forma della cosiddetta gariga – composta da arbusti più resistenti al calore e ben visibile ad esempio a Punta Formaggio e Satarìa – che assume via via salendo di quota le forme e i colori dell’erica.
In dialetto pantesco la chiamano scappuccina – e poi del rosmarino, della ginestra selvatica, del lentisco e del myrtus.
La varietà è legata ai tre microclimi dell’isola, che gli studiosi definiscono xero – termomediterraneo sulla costa, inframediterraneo a quote più elevate e termomediterraneo nell’ambiente della Montagna Grande.
Nel parco sono presenti ben 63 specie rare e 13 endemiche.
Il cappero di Pantelleria
Tra queste ultime, ben due specie di Limonio sono visibili sulla riva del Lago Specchio di Venere e – lungo la costa – tra Arenella e Punta Tre Pietre, mentre la Serapias cossyrensis, un’orchidea, compare a partire da una quota di 300 metri fino agli 836 della Montagna Grande.
Pantelleria riserva sorprese anche agli appassionati di erbe medicinali.
Crescono infatti spontaneamente lungo i sentieri e nei campi tre varietà di camomilla – Anthemis Nobilis, Anthemis Arvenis e Anthemis Secundiramea – e il tarassaco, con le classiche foglie a dente di leone, utilizzato nella tradizione pantesca per le proprietà diuretiche.
L’isola è coperta da distese di boschi, in particolare sulle pendici della Montagna Grande, il centro dell’isola e del parco.
Si tratta di foreste che si estendono per circa 1500 ettari e che arrivano da Kuddia Attalora fino alla costa a Dietro L’isola e Serra di Ghirlanda.
La Montagna Grande
I signori della foresta sono il Pino Marittimo – qui noto come u zappino – con le sue forme solenni e l’alta chioma, il pino d’Aleppo – zappínu mánzu – che prevale nei tratti di costa più aridi rivolti verso sud e il Leccio, che qui chiamano Bballutu.
La Montagna Grande è il cuore dell’isola e il punto più alto del vulcano emerso, uno dei simboli della Perla Nera del Mediterraneo.
Salire sulla montagna consente di viaggiare nel tempo, attraversare ere geologiche visibili ad ogni passo e cogliere tutta la ricchezza della biodiversità del parco.
Il profilo della Montagna Grande si staglia all’orizzonte del Parco, simbolo dell’isola e custode del suo patrimonio naturalistico.
Zaino in spalla, si può entrare in contatto con la varietà delle vegetazioni e vedere come cambiano con la quota.
Ad esempio si può percorrere il sentiero ad anello che da Sibà Alta conduce alla montagna per fare poi ritorno al punto di partenza.
Il patrimonio di biodiversità non ha solo i colori della Montagna Grande, ma anche quelli degli oleandri, dei cipressi, dell’eucalipto e della ginestre, degli alberi da frutto, degli ulivi e delle viti.
All’ombra degli alberi e nel sottobosco, l’isola regala agli appassionati anche 180 specie di funghi, che la tradizione pantesca ha chiamato con nomi fantasiosi.
Dalla Funcia Raviulonza, nota in italiano come Sanguinaccio (Lactarius Deliciosus) alla Funcia Vavusa – il classico fungo di pino (Boletus Granulatus)- e poi la Funcia di Stinco – il Prataiolo -e la Funcia stagnasango, cugino del Sanguinaccio (Lanctarius Sanguiflus).
Non manca il re del sottobosco, il porcino.
Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria Via San Nicola, 3 – 91017 Pantelleria (TP) Tel +39 0923/564003 – 00 – 569412 –Email: parcopantelleria@gmail.comSito web: http://www.parconazionalepantelleria.it/
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