Dolomiti Lucane: il percorso delle Sette Pietre
Se fossero in competizione per la loro bellezza, scegliere il vincitore sarebbe davvero un’impresa ardua.
Castelmezzano e Pietrapertosa sono due borghi che si guardanol’un l’altro, entrambi abbarbicati agli speroni rocciosi delle Dolomiti lucane.
Insieme fanno parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia, e basta anche un colpo d’occhio distratto per capire il perché.
Le loro casette di pietra sembrano disegnate, appoggiate millimetricamente per occupare ogni spazio libero su questi versanti difficili.
Dietro, le guglie e i pinnacoli silicoclastici delle Dolomiti lucane, più basse in altitudine ma non per questo meno spettacolari delle “sorelle maggiori” da cui prendono il nome.
Meno di due chilometri separano in linea d’aria i due paesi. L’orografia del territorio, però, ha disegnato una gola nel mezzo, profonda più di 200 metri: ecco perché, in auto, è necessario fare un percorso cinque volte più lungo.
Pur senza nulla togliere alla bellezza delle piccole provinciali di montagna, tra i due paesi è oggi percorribile l’antico sentiero contadino che univa i due borghi già dai tempi antichi. Si chiama Percorso delle Sette Pietre.
Un sentiero letterario
L’itinerario è percorribile in entrambi i sensi, ma noi consigliamo di partire da Pietrapertosa.
Si parte da un’altitudine di 920 metri e si scende fino ai 660 metri del torrente Caperrino, che segna il fondo della valle.
Camminando in questo senso, la risalita verso Castelmezzano avrà solo 110 metri di dislivello positivo.
Il percorso si ispira a un testo dell’autore Mimmo Sammartino chiamato Vito ballava con le streghe, ed è allestito con sette tappe dove si possono ammirare installazioni che raccontano questa storia.
Ogni stop è rappresentato da una parola chiave, che restituisce il flusso del racconto: destini, incanto, sortilegio, streghe, volo, ballo, delirio. La storia, viene anche proposta per intero alla tappa intermedia (streghe).
Il tempo di percorrenza è di circa un’ora, la lunghezza di 2 km, buona parte è asfaltata ma ci sono tratti sterrati. Sebbene la distanza sia ridotta, le pendenze in alcuni tratti sono molto ripide.
Lungo il percorso, sono anche presenti delle aree pic nic per uno spuntino.
Il consiglio è di partire dal Castello di Pietrapertosa, dopo aver fatto una passeggiata soprattutto in quella parte di borgo che conserva ancora l’antico nome saraceno:Rabata.
Qui i dominatori arabi, guidati dal Re Bomar, costruirono il primo nucleo cittadino, asserragliandosi alle pareti rocciose. In alcuni punti la roccia a cui sono addossate è così ripida da costituire una parete.
Per avere la vista più spettacolare bisogna salire al punto panoramico che si trova alle spalle del Municipio, poco fuori dal centro storico: da qui si ammira tutta la valle circostante e il paese in tutta la sua bellezza.
Per raggiungere il punto d’inizio della passeggiata letteraria delle Sette Pietre, sarà poi necessario scendere giù fino all’ufficio postale.
Sulla piazzetta antistante – che è anche un’area di parcheggio – si trova la strada che indica l’inizio.
Da qui si continuerà in discesa – il percorso è sempre segnalato – fino in fondo, fermandosi di tanto in tanto ai vari punti tappa. Sulla risalita verso Castelmezzano, invece, non ci sono altri punti sosta del pecorso letterario.
Una volta giunti a destinazione, è altrettanto suggestiva una passeggiata rilassante per il borgo, con le sue stradine strette.
Il consiglio è di andare fino in fondo, risalendo la gradinata normanna, che dischiuderà una vista panoramica eguagliabile per bellezza a quella di Pietrapertosa.
È possibile spostarsi tra i due paesi anche utilizzando una adrenalinica zip line che funziona in entrambi i sensi.
Si impiegano solo pochi secondi da un lato all’altro, ma il “volo dell’angelo” è una garanzia di spettacolarità.
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