Toscana: 4 percorsi ciclabili lungo la costa
Un viaggio in bicicletta all’ombra dei pini marittimi e immerso nel frinire delle cicale, che in estate avvolgono le terre toscane. 4 idee per escursioni a pedali vista mare nel “Granducato”.
Procedere tranquilli sulle strade bianche della Toscana è un’ottima modalità alternativa per assaporare le atmosfere di una delle regioni più visitate d’Italia.
DalleApuane alla Maremma, la costa toscana muta nei suoi connotati paesaggistici, mantenendo però un carattere mediterraneo inimitabile.
Decantato in letteratura e impreziosito da bellezze naturali e artistiche, il litorale si presta anche per ragioni orografiche alle uscite in bicicletta.
Vediamo quindi 4 percorsi che corrono tra dune e pinete, poderi e cittadine di mare.
1 – Da Viareggio a Marina di Vecchiano
Cominciando dalla parte più settentrionale della regione, un bell’itinerario si può percorrere tra Viareggio e Marina di Vecchiano, sui sentieri del Parco Regionale di Migliarino San Rossore.
Transitando su sterrati, ci si immerge in una pineta fittissima – uno dei tipi di vegetazione costiera più tipici della regione.
Nell’area protetta – che comprende sette tenute – ci sono moltissimi sentieri da fare sia a piedi che in bici, e che si sviluppano dal Lago di Massaciuccoli alla Tenuta di San Rossore.
Si può iniziare dal parco cittadino di Viareggio per imboccare un sentiero di circa 5 km che prosegue nella riserva della Lecciona, un’area di particolare valore naturalistico.
Qui si attraversano infatti tutti gli ambienti naturali caratteristici del parco, affacciati su una spiaggia libera e selvaggia: la migliore, tra quelle allo stato “naturale” della riserva.
D’inverno, in questa zona, sono visibili le lame – depressioni che si riempiono d’acqua – mentre sono le dune a caratterizzare la fascia più costiera.
Proseguendo oltre la marina di Torre del Lago, si entra nella riserva della Bufalina, da cui si continua nella foresta verso sud.
Superato un canale, si entra nella parte più “avventurosa”, immersi nella pineta della Tenuta Salviati.
A Marina di Vecchiano la pineta si dirada e lascia spazio alle dune: qui saranno le Apuane, in lontananza, a riprendersi l’orizzonte sul lato settentrionale. Sulla parte opposta, il Mar Tirreno.
Infine, ci si può allungare fino alla Bocca di Serchio: il punto in cui il fiume che percorre la Garfagnana si immette in mare.
2 – da Cecina a Marina di Bibbona
Ci spostiamo un po’ più a sud, in provincia di Livorno, per andare a pedalare nella Riserva naturale dei Tomboli di Cecina.
Il loro nome indica dei lunghi cordoni di dune ricoperti dalla fitta vegetazione tipica della macchia mediterranea.
Estesa per 15 km, è una delle aree forestali costiere più belle e meglio mantenute non solo in Toscana ma in tutta Italia.
Il fiume Cecina divide in due i Tomboli: in quello meridionale, un sentiero di 5 km consente di fare una bella sgambata in bici all’ombra dei pini marittimi.
Quella che sembra una foresta impenetrabile fu in realtà un’opera del Granduca di Toscana Leopoldo, che decise di “costruire” questa pineta per riparare dai venti marini le preziose colture agrarie situate dietro la costa.
Conigli selvatici, volpi, tassi e caprioli si nascondono tra le fronde, mentre tra i chicchi di sabbia dorata fioriscono gigli e papaveri di mare.
A fare ombra, tra lecci e ginepri, saranno le chiome dei pini domestici, marittimi e dei pini d’Aleppo. In lontananza, sullo sfondo, le colline su cui si arrocca il borgo di Bibbona con il suo castello.
3 – Da San Vincenzo a Populonia
Sempre in provincia di Livorno, una bella strada sterrata passa per il Parco Costiero di Rimigliano.
Si tratta di una striscia verde affacciata sul mare, uno spiaggione di 6 chilometri alle cui spalle gli arbusti della macchia mediterranea fanno da protezione naturale.
Diversamente dalle pinete più settentrionali, qui sono le specie di querce a rappresentare la maggior parte degli alberi ad alto fusto.
È uno dei luoghi che esprimono il lato più selvaggio della Costa degli Etruschi.
In lontananza, appare il promontorio di Piombino e le isole dell’Arcipelago Toscano.
In fondo al percorso, si spalanca in tutta la sua maestosità il golfo di Baratti, il tratto di litorale che costituiva uno degli approdi più importanti del litorale.
Poco distante la città di Populonia è il sito archeologico dove si possono vedere le vestigia meglio conservate della civiltà dell’Etruria.
4 – Da Follonica a Cala Violina
In 15 km si pedala attraverso una natura selvaggia per raggiungere una delle spiagge più belle e famose di tutta la Toscana.
Dopo aver attraversato la spiaggia di Follonica, dopo la località Puntone si entra nella Riserva Naturale Le Bandite di Scarlino.
Un’area protetta di 9000 ettari, dove le colline si tuffano direttamente in mare.
Un luogo già abitato in tempi antichi dall’uomo, che pare iniziò ad insediarsi in questa zona già dalla preistoria.
Particolarmente adatto agli amanti della MTB è il percorso che conduce a Cala Martina, la piccola baia dove si imbarcò Giuseppe Garibaldi nel 1849 per fuggire dalle guardie pontificie.
Da qui, si prosegue poi verso la vera star del percorso: Cala Violina, così chiamata per il suono che fa l’acqua del mare quando si infrange tra i milioni di cristalli di quarzo della sua spiaggia.
Oggi – per l’altissimo valore naturale del sito – l’accesso è consentito a un massimo di 700 persone al giorno, per conservare le caratteristiche della spiaggia.
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