Muir nasce in Gran Bretagna e si trasferisce negli Stati Uniti quando è ancora bambino, i primi anni della sua vita li passa nella fattoria di famiglia in Wisconsin. Da bambino si divide tra lavoro nella fattoria e scuola, quando finisce il college il padre lo spinge a iscriversi alla facoltà di ingegneria, dove avverrà l’incontro che cambierà la sua vita. Un altro John, che di cognome faceva Lennon, qualche decennio più tardi avrebbe scritto “La vita è ciò che ti succede mentre sei impegnato a fare altri progetti” e sicuramente Muir sarebbe stato d’accordo con lui. Infatti mentre John segue le lezioni di ingegneria e immagina un futuro nell’industria, un incontro di pochi minuti cambia la sua vita. Sono finite le lezione del mattino e John incontra alcuni amici per passare la pausa pranzo nel giardino del campus. Un amico, studente di botanica, racconta la sua lezione e, per farlo, coglie un fiore, lo alza davanti ai compagni e spiega come quel piccolo fiorellino sia in realtà parte fondamentale della biodiversità. Quelle parole arrivano nelle orecchie di John Muir con un forza dirompente. Decide così di lasciare l’università e andare a lavorare ad Indianapolis, per mettere da parte i soldi per un viaggio nella natura del sud America. Lavora in una fabbrica, nella quale ha grave un incidente che rischia di renderlo cieco. Passa un mese in ospedale con le bende sugli occhi in quel periodo prende la decisione più importante della sua vita, come scriverà lui stesso anni dopo in un suo diario: “Mi sono messo in marcia, libero e felice, il primo settembre del 1867. Il mio progetto era semplicemente di andare dritto davanti a me, all’incirca verso sud, attraverso il sentiero più selvaggio”.