Two illuminated tents on a meadow at an altitude of 2,700 metres on the Gavia Pass. Starry night sky with the milky way. Scene without people immersed in the mountainous nature of the Stelvio National Park
Nelle calde pinete in riva al mare o tra le cime delle Alpi, dormire in tenda, all’aria aperta è senza dubbio una delle esperienze più appaganti per gli amanti della natura.
In tenda si va soprattutto per staccare dalla routine quotidiana e dal tran-tran della città.
Non bisogna correre il rischio di farlo sembrare un lavoro, ma organizzare bene tutte le componenti del viaggio è cosa buona e giusta.
Cassetta degli attrezzi in miniatura, tenda, sacco a pelo e cuscino, lanterna, kit da cucina, fornelletto e borraccia con acqua potabile.
Se volete avventurarvi nel bosco, aggiungiamo una mappa, telefono, delle buone calzature e una ricca dose di buon senso e prudenza.
> Per approfondire: Come preparare lo zaino in sei mosse
Se siete degli affezionati del campeggio non avrete problemi di sorta, vi basterà entrare, pagare la piazzola e montare la tenda.
Ma se preferite un’esperienza più “wild” e volete fare campeggio libero in aree non attrezzate, ricordate sempre di controllare bene dove sono i luoghi in cui questa attività è vietata.
In Italia, le norme che regolano le attività turistiche, e in particolare il campeggio libero, cambiano a seconda dei luoghi, in quanto la gestione del settore turismo è di competenza regionale (D. Lgs. 31/03/1998 n.112).
> Per approfondire: Regole e norme sul campeggio libero in Italia
Un conto è se dobbiamo fare un tragitto di 10 minuti a piedi tra il parcheggio e la piazzola, ma se al contrario pensiamo di camminare lungamente prima di scegliere il posto perfetto per piantare la tenda, sarà opportuno evitare di portarsi due tonnellate di ferro sulle spalle.
Il peso che consigliamo per una tenda da 2/3 persone varia dai 3,5 ai 5,5 kg.
Deve essere prodotta con un materiale resistente ai tagli dei rami e delle pietre, impermeabile, traspirante e ben areata.
> Per approfondire: tende da escursionismo, caratteristiche e consigli
Montare la propria tenda sotto la luce della luna o con la sola luce della torcia frontale può farci sentire dei novelli Robinson Crusoe, ma rendersi conto di aver piantato la tenda su un bel formicaio nascosto soltanto al mattino può non essere la sveglia ideale.
Arrivare prima vuol dire familiarizzare con il luogo, e magari accorgersi di essere troppo vicini a un fiume o ai servizi igienici se in campeggio.
Anche dormire con una radice sporgente come cuscino non è il massimo se si vuole riposare in tranquillità. Questo è senza dubbio uno dei casi in cui calcolare bene i tempi può essere rilevante.
I cari vecchi sacchi a pelo in piuma d’oca sono affidabili, caldi e ben comprimibili.
Una delle sensazioni meno piacevoli però, è dover dormire in un sacco a pelo bagnato.
Oggi sono in commercio sacchi a pelo e tende prodotte con materiali water resistant o water repellent che assorbono un terzo in meno dell’acqua e si asciugano in meno della metà del tempo rispetto ai materiali tradizionali.
Alcune nuove tende sono anche progettate per limitare l’umidità al proprio interno ed evitare la formazione delle goccioline di condensa sulle pareti interne.
Da tenere in considerazione se volete fare il giro della Scozia o dell’Irlanda in tenda.
> I nostri consigli: le tende da campeggio
> I nostri consigli: i sacchi a pelo
Cosa c’è di più affascinante di un bel falò notturno vicino al posto scelto per passare la notte?
Meno affascinante ma senza dubbio molto utile è una buona lanterna e una torcia frontale per non rimanere al buio in mezzo ai boschi.
Con una manciata di euro si possono acquistare delle comode lampade a led che consumano poco e illuminano molto.
Per i più esigenti ci sono alcune lanterne tecnologiche da 250 lumen e ricaricabili con pannelli solari, ma se ci si accontenta bastano una dozzina di euro per portarsi a casa una buona torcia.
> Ecco i nostri consigli sulle lampade frontali e per il trekking
Un ottimo risveglio non può che prescindere da un buon riposo. Una nottata passata in bianco non è mai piacevole, soprattutto in vacanza.
Prima di tutto il sacco a pelo: campeggiare in riva al mare in piena estate con un sacco a pelo invernale a copertura totale può essere una buona idea solo se avete voglia di una lunga sauna.
Sull’etichetta troverete tutte le indicazioni per capire quale sacco a pelo è più adatto, a seconda della stagione e della località in cui passerete la vacanza.
Un buon cuscino comprimibile, anche se molto sottile, aumenta il comfort durante il riposo.
Gonfiabile o in micro fibra, il consiglio per dormire in una posizione corretta per la schiena, è di evitare un cuscino troppo alto.
> Per approfondire: attrezzatura per trekking plurigiornalieri
Può sembrare un suggerimento stupido, ma trovarsi brutte sorprese dopo due o tre ore di cammino e a centinaia di chilometri da casa non è mai piacevole.
Basta una cerniera rotta, o peggio ancora un arco o un picchetto mancante o un buco nel materassino, che subito l’entusiasmo si spegne.
Prima di partire, un rapido controllo per verificare di aver preso tutto e che sia tutto a posto e poi via, verso le montagne.
Non vi stiamo dicendo di alimentarvi con le pillole o i cibi liofilizzati che si mangiano sulla Stazione Spaziale Internazionale, ma nemmeno di portarvi dietro l’occorrente per cucinare il pranzo di natale.
Come sempre, in medio stat virtus: per pasti rapidi e comodi, soprattutto d’estate, un’insalata di riso fresca e il classico panino possono andare bene per una cena senza troppe pretese.
Se invece pensate di stare qualche giorno lontani da negozi, evitate cibi deperibili e che richiedono cotture lunghe.
Non saranno pasti da ristorante stellato, ma lo scatolame ancora offre una soluzione efficace per chi non vuole armeggiare con fornelletti da campeggio.
Per chi volesse cucinare con il fornelletto, è bene scegliere un luogo riparato dal vento e possibilmente senza troppe foglie secche nelle vicinanze.
Evitare di cucinare in tenda a meno di non voler fare la conoscenza con il locale corpo dei vigili del fuoco. Può sembrare assurdo, ma c’è gente che ha rischiato di morire d’asfissia per aver cucinato nella propria canadese.
> Per approfondire: Cosa mangiare durante i trekking
> Per sapere di più sui fornelletti da campo
È un consiglio che non vorremmo neanche dare, da considerare come una conditio sine qua non del buon campeggiatore, ma – sempre per rimanere sui latinismi – repetita iuvant.
Se siamo ospiti di boschi, parchi e montagne è bene lasciare il luogo come lo si è trovato.
Nessun rifiuto in giro, nemmeno la carta “che tanto si decompone in fretta”.
Evitiamo di portare troppo cibo che andrà buttato e imballaggi o confezioni famiglia se si è da soli. Il bosco ringrazia in silenzio.
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