Il territorio che dal canavesano si spinge fino alla Valle d’Aosta crea, tra incunearsi di valli e torrenti impetuosi che scendono dalle Alpi, uno degli angoli più interessanti per gli escursionisti che amano non solo camminare ma anche dedicarsi ad attività sportive. Mountain bike, canoa, rafting: qui i trekkers più intrepidi troveranno quello che cercano.
La Dora Baltea, nel suo incedere da nord verso il Po, ha disegnato valli anguste e spettacolari, che si stringono rendendo impervi e affascinanti i passaggi delle strade e dei sentieri. L’impetuoso corso del fiume che si svolge tra conifere nella parte più alta, betulle e frassini, castagni e vigneti nella parte finale, è un invito a percorrerla per gli appassionati di kayak e rafting.
La Valchiusella, nata in questo contesto orografico, s’inerpica stretta, selvaggia e breve tra le pianure del Canavese e la Valle di Champorcher, lungo il corso del torrente da cui prende il nome, dando vita ad angoli suggestivi come la Gola di Garavot, stretta tra le rocce e due bacini d’acqua.
Pur se l’ambiente della valle induce a pensare ad un luogo isolato dal resto del mondo, proprio la sua posizione ne fece fin dal Medioevo un crocevia strategico degli itinerari e delle mulattiere tra il Canavese e la Valle d’Aosta, di grande importanza economica viste le notevoli ricchezze del sottosuolo: il Geoparco Minerario, che racchiude quest’area, evoca l’antico sfruttamento dei giacimenti di magnetite e la produzione di rame, piombo e argento.
Nel Parco, a poca distanza dal borgo di Traversella, è predisposto un percorso interno al pozzo di estrazione fino alla sala macchine di comando. La storia delle vicine miniere di Brosso è invece orgogliosamente ricordata dai brossesi attraverso la Strada delle Vote, le miniere che costeggiando il torrente Assa raggiunge Calea. Vicende ancestrali si possono ripercorrere nel Sentèr dj’ ànime: incisioni rupestri disegnate da mani antiche quanto la Terra si susseguono nel percorso che unisce Traversello alle baite di Piani di Cappia.
Ai graffiti e ai petroglifi (coppelle, cruciformi, antropomorfi) la tradizione popolare associa un origine magica: si racconta che furono incise dagli antichi guerrieri locali morti per difendere la loro terra dall’invasione dei legionari romani.
Qui gli Enti locali hanno collocato pannelli che descrivono i passaggi più interessanti del percorso. Ma questa è anche terra di parchi e di natura preservata e protetta: la Riserva Naturale Speciale dei Monti Pelati e di Torre Cives nei comuni di Baldissero Canavese, Vidracco e Castellamonte, habitat ideale per la cincia mora, la tottavilla, il codirosso spazzacamino; il Parco Naturale di interesse provinciale del Lago di Candia, una tra le più importanti zone umide del nord Italia; l’area del Paraj Auta, tra Ivrea e Pavone Canavese, con i suoi itinerari guidati tra natura ed archeologia e la bella chiesetta medievale di San Grato dove rilassarsi, magari gustando una delle specialità di miele della valle, quello di tiglio, pino mugo e propoli.
Val Chiusella – Il Sentiero delle Anime
Dora Baltea Canavesana – Colma di Mombarone