18 marzo 2020 - 13:49

Spunti fotografici della stagione fredda, non solo in montagna.

L’inverno è la stagione del cielo limpido e terso, delle candide e magiche atmosfere, di boschi ammantati di nebbia e fiumi imperlati di ghiaccio. In inverno gli spunti fotografici sono parecchi.

Il paesaggio muta radicalmente, i colori dell’Autunno lasciano spazio alle monocromie del freddo, gli scenari bianchi divengono dominanti e la suggestione del paesaggio si esplica in situazioni meno comuni, con cieli tersi, ghiaccio, galaverna, nebbia, spumeggianti mareggiate e location da sfruttare nelle ore giuste.

 

Albe e tramonti

Il Monte Disgrazia, dal rifugio Marinelli Bombardieri – Foto Cesare Re www.fotopercorsi.com

In Inverno, le magiche ore del paesaggio, quelle dell’alba e del tramonto, sono ancora più spettacolari, grazie a cieli tersi e limpidi. I colori divengono ancora più squillanti, soprattutto nelle giornate ventose. Gli orari sono molto più amichevoli. L’alba, in alcuni mesi, entra in scena anche verso le 7:30 o 8:00, consentendo, quindi, di non svegliarsi troppo presto. Anche il tramonto avviene abbastanza presto, anche verso le 17:30. L’unica controindicazione è, ovviamente, il freddo. Ma si sa, il “fotografo invernale” deve mettere in conto un minimo di sofferenza.

Tramonto sul gruppo del Rutor

 

Notturni

Anche la fotografia notturna, consente spunti interessanti, sia perché i cieli, generalmente, sono più limpidi che in Estate, sia perché, verso le 20:00, spesso, si possono già fotografare le stelle. Anche la luna che illumina il paesaggio con la neve che ne riflette la luce, diventa uno spunto interessante.

 

Acqua e forme di ghiaccio

(Ph Cesare Re)

Il ghiaccio decora strade, rocce, torrenti e cascate divenendo uno degli elementi più caratterizzanti della stagione. E’ un elemento fortemente mutevole ed effimero e proprio per questo ci regala soggetti veramente particolari e, spesso, unici e irripetibili. E’ possibile concentrarsi sul generale, ma anche sul particolare, basti pensare ad un fiume che ci regala scenari d’ampio respiro, ma anche piccoli particolari di ghiaccio, come stalattiti. Anche il mare, con onde notevoli e mareggiate, offre spunti interessanti.

 

 

Texture e forme di neve

La neve, oltre ad ornare alberi, vegetazione, case e cime può divenite anche un soggetto indipendente, rappresentandola come una texture. In fotografia per texture si intende quel genere di immagine ove è visibile la trama della materia, la “rugosità” della superficie. Si tratta, quindi, di foto che rappresentino le forme della neve, magari dovute al vento.

Per ottenere buoni risultati è necessario sfruttare la luce bassa e radente, quella che conferisce forme al soggetto. In inverno, tra l’altro, la neve racconta anche dei movimenti degli animali, tramite le loro tracce, altro elemento peculiare di stagione. Utili obiettivi macro di focale “normale”, tipo 50 mm, o 60 mm che restituiscono una prospettiva simile a quella dell’occhio umano e sono particolarmente ottimizzati per riprendere, con grande qualità, soggetti piccoli e da vicino, con diaframmi chiusi, per ottenere buona profondità di campo.

Fotografare dal basso, un punto di vista diverso

 

Animali

Dalle tracce, agli animali in sè stessi. Mentre le marmotte si accomodano nelle loro tane per il letargo, gli ungulati, cervi, stambecchi e camosci sono ben fotografabili, sia in piena stagione, sia nei momenti di inizio e fine Inverno. Stambecchi e camosci, alle prime nevicate in quota, infatti, tendono a scendere, per brucare l’ultima erba disponibile. Non è difficile, quindi, andarli a cercare e immortalarli. Anche a fine Inverno, inizio primavera, il concetto è lo stesso: scendono di quota per cercare zone dove si trova la nuova erba di stagione. Utili, ovviamente, i teleobiettivi, come i moderni zoom stabilizzati e di notevole escursione focale.

 

Un pò di colore

Lago dei Cavalli – Foto Cesare Re www.fotopercorsi.it

Riprendendo un paesaggio bianco, innevato, col cielo azzurro, in una giornata tersa e senza una nuvola, avremo sicuramente una buona foto, ma anche un po’ anonima e, soprattutto, praticamente bicolore: azzurro e bianco. Cerchiamo, quindi, un qualche cosa di colorato, che attiri l’attenzione e crei rilievo nell’immagine. Se, per esempio, stiamo fotografando durante una gita, ciaspole o scialpinismo che sia, cerchiamo di trovare escursionisti vestiti con colori sgargianti, come rosso, giallo, arancio, cromie che aiuteranno la buona riuscita della foto. Ricordiamo che possiamo “usare” le persone, sia come soggetto principale della fotografia, sia come elemento di proporzione, per rendere la dimensione del paesaggio.

Le bacche e la neve, un pò di macro

Quanto è bianca la neve ?

Rifugio Zamboni – Foto Cesare Re www.fotopercorsi.it

Rendere la neve bianca, in fotografia, non è semplicissimo. L’esposimetro della fotocamera è tarato sulle tonalità medie, riconducibili al grigio medio che riflette la luce al 18 %. In breve, ciò significa che se fotografo un rosso, un verde, un giallo, avrò un rosso medio, un verde medio e un giallo medio. Sulle tonalità estreme, invece, ovvero sul bianco e sul nero, le cose funzionano diversamente: il nero e il bianco, in fotografia, vengono restituiti dall’esposimetro interno della fotocamera, come dei grigi, nonostante il firmware della fotocamera intervenga modificano e migliorando la situazione e rendendoli meno grigi e, tendenzialmente, più bianchi e più neri. Questo intervento, però, non è spesso sufficiente a rendere il bianco veramente bianco.

Si procede, quindi, in questo modo: si misura la neve in spot e poi si sovraespone per un valore compreso tra 1 e 2 stop, a seconda della fotocamera e dell’ottica in uso. E’ quindi, necessario fare qualche prova e vedere come reagisce la nostra attrezzatura, a seconda delle situazioni.

 

Precauzioni per scattare al freddo

Al freddo, la durata della carica delle batterie tende a diminuire. E’, quindi, opportuno tenere al caldo una batteria di scorta, magari in una tasca interna. Attenzione se si passa da un ambiente freddo ad uno caldo. Può formarsi della condensa su fotocamera e ottiche. Meglio aspettare qualche minuto prima di scattare, giusto il tempo affinché la patina simile a umidità scompaia. Meglio, in questa attesa, lasciare fotocamera e ottiche nello zaino o in borsa. Attenzione: non cambiare ottica in questi momenti, si lascerebbe il sensore esposto.

 

Cesare Re

Corsi e Workshop di fotografia di montagna e natura

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Cesare Re cell 333 93 59 262

“Fotografare in Montagna” di TREKKING.IT www.trekking.it/blog/ fotografare/

 

 

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