Awesome portrait at dawn
Durante i trekking autunnali, specie in alcune zone d’Italia, non è affatto raro sentire il bramito del cervo mentre si cammina nei boschi.
Ottobre è il periodo più indicato per osservare e ascoltare questi ungulati che sono simbolo di nobiltà antica e di longevità.
In passato questo bellissimo mammifero ha perfino rischiato di scomparire dalle montagne del nostro paese.
Oggi fortunatamente questo pericolo non esiste più, infatti in tutti i parchi nazionali e regionali in cui i cervi sono stati introdotti, il numero di esemplari è aumentato costantemente.
La valutazione sulla consistenza della popolazione di cervi si basa sul radiocollare e soprattutto sull’ascolto del bramito durante la stagione degli amori.
Tra le aree protette in cui il ritorno del cervo ha avuto maggior successo ci sono:
Alcuni Parchi organizzano escursioni guidate in orario notturno, in località appositamente studiate nel corso di lunghi sopralluoghi.
La regola da osservare è una sola: restare con le orecchie tese, pronti a sentire i bramiti! L’ascolto resta un’esperienza di grande fascino per gli appassionati di natura.
Che sia il cervo il motore di un nuovo sviluppo turistico e ambientale delle montagne?
Ce lo auguriamo e cogliamo l’occasione per descrivere di seguito alcuni tra i principali itinerari in Italia dove l’incontro ravvicinato con questi animali può rivelarsi una bella sorpresa.
I maschi di cervo in età riproduttiva sono coinvolti in un antico rituale di lotta e corteggiamento.
Un’esperienza suggestiva, quella del censimento, per tutti coloro che vogliono vivere l’emozione del contatto diretto con uno dei più sorprendenti eventi della natura, oltre alla consapevolezza di contribuire con un piccolo grande aiuto alla salvaguardia di questo fantastico animale.
Nei siti dei parchi citati sopra si possono trovare i riferimenti delle guide ambientali che organizzino escursioni notturne per l’avvistamento e l’ascolto di questo imponente ungulato italiano.
Qui di seguito vi suggeriamo alcuni percorsi particolarmente indicati per vivere questa esperienza: se la fortuna sarà dalla vostra potreste avvistare questi magnifici animali.
In autunno il cervo entra nella stagione degli amori e, con il sottofondo di un maestoso concerto di possenti “bramiti”, è facilissimo riuscire a scorgerlo nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
Se volete cogliere l’occasione per fare quattro passi suggeriamo il sentiero dei Tedeschi, con partenza da Montanino di Camaldoli, Poppi (m 990).
Paneveggio si presenta come un’ampia radura con un panorama straordinario sul Lagorai a sud e le spettacolari guglie delle Pale di San Martino, esaltate dal becco del Cimon della Pala, a Est.
Dal parcheggio di Pulesi, sul bordo del lago artificiale di Forte Buso, parte il sentiero Panaveggio vetta del Clobricon nr. 337 che porta con una lunghissima salita, ripida nella parte terminale, fino a Forcella Ceremana, con un dislivello di quasi 1000 metri.
Altro suggerimento nel Parco naturale Paneveggio – Pale di San Martino: lungo il sentiero di San Giovanni si attraversa la parte alta della foresta del Paneveggio (famosa per il legno d’abete utilizzato dai liutai), dove frequentemente si nota la presenza di cervi e di caprioli, per uscire poi sui pascoli di malga Juribello, ai piedi del Castelaz.
Spostiamoci a sud: da uno dei prati carsici più belli del Parco dei Monti Simbruini, attraversando faggete e pascoli alla ricerca di fatte di cervi, caprioli, lupi ed altri animali, si arriva alla panoramica gobba di Colle Campitellino.
Qui la vista si posa sulle cime più alte e suggestive del Parco, sull’altipiano di Faito e sull’abitato di Vallepietra.
L’Anello del Colle Campitellino inizia dall’area sosta di Fondi di Jenne (segnavia CAI nr 682).
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