ruined mountain house
Gli appassionati di trekking, nel corso dei decenni, hanno cambiato modalità di affrontare la montagna modificando, di conseguenza, anche le loro aspettative.
L’escursione al rifugio, tuttavia, resta una esperienza indimenticabile se non unica: si tratta di luoghi di partenza, ristoro e riposo per vivere a pieno la magia dell’incontro con la montagna.
Ogni rifugio è un esperienza, una storia a sé, un itinerario da percorrere e un’altra montagna da raccontare.
Ph.: Gettyimages/Fedevphoto
Ma non solo: nel rifugio può nascere una nuova amicizia con chi condivide la stessa passione e con chi ha eletto la montagna come sua dimora.
E poi anche i gestori dei rifugi rappresentano certamente un valore aggiunto al grande patrimonio ambientale e paesaggistico delle escursioni che si decide di intraprendere.
Le nostre Alpi sono davvero piene di questi luoghi al contempo magici, utili e panoramici.
Di seguito ne potrete trovare alcuni, dalle Alpi Marittime fino alle Dolomiti.
Attorno all’Argentera, gli itinerari si addentrano in solitari valloni, mostrano splendidi specchi d’acqua e scavalcano valichi fino a raggiungere i rifugi, tutti sopra i 2000 metri.
Ad esempio un’escursione breve in Val di Gesso, che consente di ammirare l’imponente diga del Chiotàs con i suoi 130 metri di altezza e i laghi della Rovina, del Chiotàs e del Brocan.
La tappa finale è il rifugio Genova-Figari.
Il Pian del Valasco è uno dei luoghi più suggestivi del Parco delle Alpi Marittime.
L’ampio pianoro di origine glaciale è contornato da cime spettacolari ed è attraversato da un torrente che forma a monte e a valle due bellissime cascate.
Ph.: da rifugidelpiemonte.it
Una delle più appaganti escursioni nel Parco Nazionale delle Alpi Marittime sale lungo il vallone di Lourousa, inizialmente tra boschi di faggi e conifere e poi in ambiente più severo fino e raggiungere il più vecchio rifugio del CAI di Cuneo: il Rifugio Morelli Buzzi.
Da segnalare c’è anche il Giro del Marguareis, che ha uno sviluppo complessivo di 53 Km.
Il percorso è interamente segnalato e contrassegnato da una placchetta specifica con il logo del Giro.
I rifugi toccati sono i seguenti: Rifugio Pian delle Gorre, Rifugio Garelli, Rifugio Mondovì, Rifugio Mongioie, Rifugio Don Barbera.
_ Scopri i rifugi attorno al Marguareis
L’escursione al Rifugio Vittorio Sella è una delle più spettacolari e panoramiche dell’intera Valle d’Aosta, con tante possibilità di poter ammirare la fauna locale.
Il Parco Nazionale del Gran Paradiso non porta questo nome per puro caso.
Ph.: da www.pngp.it
La conferma arriva nel momento in cui si decide di percorrere uno tra gli itinerari più rappresentativi dell’area protetta: la salita al Rifugio Federico Chabod, che mostra un bellissimo panorama sul versante nord-ovest del Gran Paradiso.
Se si parla di Valli di Lanzo, allora uno degli itinerari più belli in questa zona rimane la salita al Rifugio Gastaldi, uno dei rifugi storici del CAI, ai piedi di alcune delle più imponenti cime delle Valli.
Ph.: da www.caitorino.it
Partendo poi dal monastero di Lanzo, all’altezza della cappella di San Grato, e svoltando a destra in direzione della frazione di Mecca, imboccherete una strada sterrata in direzione del Rifugio Salvin.
Per maggiori informazioni su quest’ultimo percorso potete consultare questa pagina.
La Valle D’Aosta non è certo nuova nel regalare paesaggi alpini davvero spettacolari.
Una delle caratteristiche principali della Val di Rhêmes è proprio la peculiarità del suo paesaggio.
Lo scenario è caratterizzato in primo piano dal monte Emilius e dal Gruppo del Rutor, mentre in lontananza si possono individuare alcune tra le cime più famose come l’Arolla, il gruppo Apostoli-Gran San Pietro oppure il Ciarforon.
Un ottimo rifugio in questa valle è il Rifugio Benevolo. Assieme a quella Rhêmes, la valle di Saint Barthélemy è una delle più autentiche e selvagge della Val d’Aosta.
Appena sfiorata dal turismo, questa valle offre un ambiente naturale totalmente incontaminato: imponenti boschi di larice, pascoli panoramici e numerose possibilità di escursioni e ascensioni appoggiandosi al Rifugio Oratorio di Cuney.
Ph.: da www.rifugiocuney.it
C’è poi anche la Valpelline, la più lunga valle laterale della regione.
Da Aosta risale fino al confine con la Svizzera dove culmina con i ghiacciai e la vetta della Dent d’Hérens, alto ben 4171 metri.
Questa valle ha saputo conservare il suo aspetto di montagna agricola, infatti molte sono le aree in cui la natura domina ancora incontrastata.
Dopo i 2500 metri, diviene quasi un mondo a parte, ricco di luoghi ameni e valloni solitari.
Un punto di appoggio utile è sicuramente il Rifugio Nacamuli.
_ Scopro l’itinerario in Valpelline: verso il Rifugio Nacamuli e Col Collon
_ Scopri l’itinerario in valle di Saint Barthélemy, verso il rifugio Oratorio di Cuney
Ci si sposta ora nei dintorni di Bergamo, lungo un percorso che si sviluppa sulle pendici del Pizzo Arera, la vetta prealpina nel Parco delle Orobie Bergamasche.
Questa zona è nota anche per il Sentiero dei Fiori, che permette di osservare stupende fioriture rare ed endemiche.
Lì si può fare tappa al Rifugio Capanna 2000.
Ph.: da www.rifugioponti.it
In provincia di Sondrio, invece, c’è un’escursione semplice e panoramica verso il Rifugio Ponti, al cospetto del monte Disgrazia e del ghiacciaio di Predarossa.
Questi ultimi fanno parte della meravigliosa Val Masino, la zona più montuosa della Lombardia e anche la più facile da raggiungere venendo da Milano.
Ph.: da www.campigliodolomiti.it
Le Dolomiti di Brenta si presentano come una selva di torri, guglie e pinnacoli che sono la caratteristica principale di questa isola calcarea separata dalle altre formazioni dolomitiche del Trentino orientale.
L’itinerario proposto tocca il Rifugio Pedrotti e il panoramico Rifugio Alimonta.
_ Il sentiero delle Bocchette centrali: rifugi Pedrotti e Alimonta.
Una piacevole escursione tra le cime del Parco Nazionale dello Stelvio può essere un’ottima per raggiungere il rifugio Guido Larcher, collocato in un paradiso di laghi e ghiacciai.
Ph.: da www.guidealpinevaldisole.it
Questo rifugio è anche la base ideale per chi volesse fare delle escursioni alpinistiche verso vette come il Cevedale oppure lo Zuffal.
La Val di Fassa che si protende in direzione nord est per una ventina di chilometri, si snoda fra massicci rocciosi unici nella loro bellezza: basta pensare all’imponente mole del Sella, oppure alla Marmolada, la “regina delle Dolomiti”.
Punti di sosta piacevoli lungo il percorso sono il rifugio Antermoia, il rifugio Passo del Principe e il rifugio Re Alberto I.
C’è poi un bellissimo sentiero, molto panoramico, che segue la cengia mediana del Sella per raggiungere il Passo Pordoi passando per l’attacco della ferrata Cesare Piazzetta.
Percorrendolo si raggiunge il rifugio Vallon Kostner da Corvara, in Val Badia, usufruendo degli impianti del Crep de Munt.
Foto d’archivio
La gita al rifugio Firenze, infine, è semplice e su un terreno sempre sicuro anche dopo abbondantissime nevicate.
Può essere vista come una gratificante meta a sé stante, oppure come un semplice compendio o punto di partenza per altre escursioni o varianti.
_ Scopri l’itinerario in Val di Fassa: i Monti Pallidi dal Rifugio Antermoia al Rifugio Gardeccia.
Ph.: da www.rifugiolarici.it
Venendo da Asiago, è sufficiente seguire la provinciale per Trento e, dopo una decina di chilometri, la si lascia per imboccare una strada con un cartello che indica Rifugio Larici.
Da lì, in pochi minuti, arriverete al piazzale del rifugio.
Dal comune di Cimolais si inerpica uno dei percorsi più spettacolari e panoramici delle montagne friulane che arriva fino al Rifugio Giaf.
Ph.: da explorerfvg.com
Sulla pagina del rifugio potrete trovare maggiori dettagli sul percorso e su altri eventuali itinerari che potrete intraprendere.
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